Centro d' Igiene Dentale e Parodontologia - CIDEP

Prof. Filippo Graziani

CIDEP

Centro di Parodontologia E Igiene Dentale - CIDEP

Prof. Filippo Graziani

Le malattie gengivali

Le malattie gengivali sono un insieme di patologie ad ampia diffusione che colpiscono una porzione molto elevata della popolazione. Esse constano principalmente di due patologie: gengivite e parodontite. Si stima infatti che almeno l’80% della popolazione sia affetto da gengivite o parodontite.
In queste patologie sono colpiti i tessuti intorno ai denti quali le gengive, il cemento radicolare e l’osso alveolare che costituisce la parte della mandibola e della mascella che sostiene gli elementi dentari. Sono patologie molto varie e differenti dove si può essere affetti da un lieve sanguinamento gengivale sino alla perdita dell’elemento dentario vero e proprio. Esistono inoltre degli stati fisiologici, quali la gravidanza, in cui la salute gengivale a causa degli squilibri ormonali presenti può essere fortemente alterata con una spiccata alla tendenza all’infiammazione.
Le Parodontite o Piorrea, la gengivite sono patologie controllabili nella maggior parte dei casi. E’ necessario non solo un deciso cambiamento delle proprie abitudini di vita quali le tecniche di spazzolamento personalizzato, una terapia efficace ed un continuo e costante monitoraggio nel tempo. Questa strategia permette di mantenere soggetti con casi anche gravi con i loro denti per molti anni.

La gengivite è una delle patologie più diffuse nella popolazione. Si stima che la maggior parte della popolazione abbia provato il fenomeno delle gengive sanguinanti.
Tuttavia la stragrande maggioranza delle patologie del cavo orale è prevenibile. In fatti la causa è l’accumulo di placca batterica, quale massa biancastra gelatinosa che si deposita sui denti e sulle gengive. La placca batterica è un biofilm: una pellicola acquosa costituita da materiali biologici (principalmente batteri) e fluidi quali la saliva. I batteri nel cavo orale, come del resto in tutte le parti del corpo, non sono necessariamente dannosi per il nostro organismo. E’ infatti la placca lasciata maturare ( cosa che succede quando non si ha un adeguato spazzolamento) che tende ad ospitare batteri che hanno una natura più squisitamente patologica se il soggetto è suscettibile.
Qualora il soggetto non si spazzoli o si spazzoli scorrettamente la placca tende ad accumularsi. All’accumulo di placca le gengive tendono, e questo succede a tutta la popolazione, ad infiammarsi. L’infiammazione si traduce con gengive sanguinanti: s’instaura così la cosiddetta gengivite. Tuttavia non le gengive potrebbero sanguinare solo sporadicamente o, qualora il paziente non effettui le manovre corrette d’igiene orale, addirittura non sanguinare nonostante le gengive infiammate.
La gengivite è reversibile, ossia la rimozione della placca batterica efficiente determina la risoluzione della patologia ed il ritorno alle condizioni di salute. Questa infatti è la difficoltà: l’efficienza delle manovre d’igiene orale. Infatti la stragrande maggioranza della popolazione non deterge a sufficienza o spesso si spazzola scorrettamente.

Se la placca è lasciata accumularsi una porzione della popolazione (pari a circa il 50%  sopra i 35 anni) tende a sviluppare la parodontite mentre negli altri rimarrà gengivite, patologie peraltro che trattata correttamente è reversibile.

Pertanto per sviluppare la parodontite la placca batterica è necessaria ma non sufficiente. E’ necessaria pertanto la suscettibilità. I soggetti sono suscettibili non solo per motivi genetico-familiari (che si traducono solitamente in una spiccata tendenza all’infiammazione gengivale) ma per ragioni acquisite quali in primi il fumo ma anche il diabete, l’obesità, l’osteoporosi, lo stress, ecc. Questi fattori tendono quindi ad aumentare la risposta infiammatoria che si crea dopo l’accumulo di batteri. Se l’infiammazione è troppo abbondante si ha una distruzione dei tessuti gengivali con la comparsa di parodontite.

I sintomi sono i più variabili: gengive infiammate, gengive sanguinanti, alitosi ed alito pesante, sensibilità eccessiva al freddo, gengive che si ritirano, diminuzione dell’osso che supporta i denti.

La parodontite non è reversibile ma può essere controllabile ed arrestata nella sua progressione.  La cosa importante è che quanto prima è fatta la diagnosi grazie al sondaggio parodontale tanto più sono le chance di controllare la patologia. Tuttavia anche i casi severi possono essere trattati con successo.

In gravidanza è fondamentale che la futura mamma mantenga uno stile di vita corretto. Per quanto concerne l’igiene orale, le linee guida dell’Accademia Americana di Parodontologia (AAP) e della Federazione Europea di Parodontologia (EFP) raccomandano con enfasi che la donna in gravidanza mantenga una buona salute gengivale in quanto le gestanti affette da parodontite sembrano presentare un rischio di eventi avversi quali il parto pre-termine o il basso peso alla nascita superiore rispetto alla popolazione generale. Anche la Società Americana di Ostetricia e Ginecologia ha recentemente dichiarato che le gestanti dovrebbero avere molta cura della propria igiene orale e raccomandano sedute professionali regolari durante la gravidanza. La prevalenza di gengivite in gravidanza è infatti stimata attorno al 60-75% e di parodontite al 30%. Le modificazioni ormonali tipiche della gravidanza come l’aumento da 10 a 30 volte dei livelli di estrogeni e progesterone, funzionerebbero infatti da fattori di crescita per alcuni batteri in grado di alterare lo stato di salute gengivale.
Se non trattata la parodontite può portare a perdita dentaria. E’ stata inoltre riscontrata una significativa associazione tra parodontite ed alcune malattie sistemiche quali l’aterosclerosi e il diabete. L’associazione tra i problemi gengivali e gravidanza sembra essere legata più ad un cambiamento della composizione della placca batterica che ad un aumento della stessa.
Gestire la salute del cavo orale può quindi determinare dei benefici sostanziali per la dentizione della donna in dolce attesa e per la salute in genere visti i rapporti fra salute orale e salute sistemica e potrebbe diminuire il rischio di complicanze della gravidanza. Questo anche grazie all’assoluta sicurezza per la madre ed il bambino del trattamento non chirurgico che può essere effettuato in gravidanza.

Il Centro d’Igiene Dentale e Parodontologia (CIDEP) ha un approccio molto concreto, specializzato e basata sulla più recente evidenza scientifica. Al Cidep si attua un metodo conservativo basato sulla tutela dei denti del soggetto ed il tentativo continuo di mantenere i denti del paziente al fine di evitare ponti ed impianti.

In primis è posto grande valore alla diagnosi. Il paziente in prima seduta è visitato con grande attenzione al fine d’identificare non solo tutte le patologie del cavo orale ma anche gli stili di vita che possono avere un impatto sulla salute orale. Per noi è importante soprattutto comunicare al paziente la qualità del nostro ambiente: un luogo fatto di persone che possono capire innanzitutto le sue difficoltà ed il suo problema. Lo scopo infatti non è solo curare le eventuali malattie gengivali per mantenere i denti ma anche migliorare la qualità di vita del nostro paziente tramite la risoluzione di disagi importanti come l’alitosi e il sanguinamento gengivale. Una diagnosi precisa è fondamentale infatti per risparmiare tempo e soprattutto investimenti economici: solitamente il trattamento gengivale è più economico di una riabilitazione protesica.

In molti casi il paziente (il 48% dei nostri pazienti) è inviato dal proprio dentista di fiducia. E’ importante infatti lavorare in squadra perché la parodontite è una malattia complessa che spesso richiede il supporto di più specialisti.

La terapia inizia con il cercare il modello migliore per la propria Igiene orale. Ognuno è diverso e pertanto sarà necessario identificare la metodica più adatta per ogni paziente su cui sarà eseguito un training specifico per gestire con successo la propria salute.

La terapia nel centro è basata sulla parodontologia conservativa pertanto grande attenzione è posta nel conservare non solo i denti ma anche i tessuti del pazienti evitando il più possibile traumatismi. Pertanto grande focus è posto sulla terapia non chirurgica e sul debridment mini-invasivo sotto gengivale con l’obiettivo di risolvere interamente la patologia. La chirurgia infatti è lasciata solo per i casi più complessi e laddove si ravvede la necessità di rigenerare i tessuti o ricoprire delle radici esposte a causa di gengive ritirate.

Infine, uno dei capisaldi del trattamento è evitare la recidiva. Pertanto il paziente, una volta completato l’iter del trattamento, è immesso in una terapia di supporto con incontri a cadenza variabile a seconda della complessità del caso al fine di non tornare mai con la malattia attiva.