Centro d' Igiene Dentale e Parodontologia - CIDEP

Prof. Filippo Graziani

CIDEP

Centro di Parodontologia E Igiene Dentale - CIDEP

Prof. Filippo Graziani

La Gengivite Gravidica

La gravidanza è un momento unico nella vita di una donna caratterizzato da adattamenti fisiologici complessi: questi possono influire sulla salute orale della gestante e compromettere quella del nascituro. Il mantenimento di condizioni ottimali del cavo orale della donna è fondamentale per il miglior esito della gravidanza e per la promozione della salute orale del nascituro. Con il termine di gengivite gravidica si intende l’infiammazione a carico dei tessuti molli che circondano il dente, senza che si manifesti la perdita di tessuto osseo, caratterizzata da gengive gonfie, arrossamento, calore e sanguinamento conseguenti all’accumulo di placca batterica. Studi epidemiologici evidenziano come fino al 60-75% delle donne in gravidanza evidenziano segni clinici di gengivite e fino al 30% quadri conclamati di malattia parodontale.

Le Cause

Durante la gestazione, per le modificazioni tipiche ormonali, il calo delle difese immunitarie e l’iperemesi gravidica (tendenza a nausea e conati di vomito) predispongono ad uno stato di infiammazione gengivale generalizzato. Nelle gengiva infatti, sono stati identificati recettori sia per il progesterone che per gli estrogeni, il che spiega, insieme ad altri fattori, l’aumentata risposta alla placca batterica e la variazione della flora microbica. I fattori eziopatogenetici che contribuiscono all’aumentata incidenza di patologia parodontale in gravidanza sono rappresentati da:

  • Cambiamento della composizione della flora batterica sottogengivale con aumento della quantità relativa di batteri anaerobi parodontopatogeni associata agli aumentati livelli circolanti di estrogeni e progesterone. Questi costituirebbero un fattore promotore della crescita degli anaerobi parodontopatogeni;

  • Alterazione della risposta immunitaria locale con aumentata suscettibilità all’infiammazione gengivale e depressione della risposta chemiotattica e fagocitaria dei granulociti neutrofili e delle altre funzioni immunitarie cellulo-mediate, cui contribuisce la stimolazione della produzione di prostaglandine indotta dagli ormoni ovarici;

  • Effetti pro-infiammatori ormonali a livello gengivale principalmente sulla proliferazione vascolare, sulla produzione di collagene, sulla cheratinizzazione epiteliale e sul contenuto fluido del connettivo.

L’aumentata permeabilità dei vasi sanguigni gengivali favorisce l’arrossamento e l’aumento di volume delle gengive ma anche le predispone ad un maggior sanguinamento. Il sanguinamento gengivale spesso induce la donna in gravidanza a diminuire lo spazzolamento dei denti con conseguente maggior accumulo di placca batterica e ulteriore compromissione dello stato generale

I Sintomi

I sintomi e i segni di patologia parodontale possono comparire inizialmente nel secondo mese di gestazione e raggiungono la massima gravità circa un mese prima del parto. I principali segnali che possono fare sospettare la presenza della malattia sono i seguenti:

  • Dolore alle gengive

  • Gengive che sanguinano quando si spazzolano

  • Gengive gonfie o tese

  • Gengive facilmente traumatizzabili, cuscino sporco di sangue al risveglio

Questi sintomi vengono spesso sottovalutati o ignorati mentre invece, soprattutto in gravidanza, è necessario porre estrema attenzione a questi eventi “sentinella”. E’ per questo che un’adeguata valutazione specialistica dovrebbe essere consigliata a tutte le gestanti fin dall’inizio della gravidanza in modo da prevenire o, in  caso di presenza di iniziale patologia, curare la parodontite gravidica. Malattia parodontale e parto pre-termine: Nel 1996 è stato pubblicato il primo studio che suggeriva l’infezione parodontale materna come fattore di rischio possibile per il parto prematuro. Numerosi studi, successivamente pubblicati, hanno confermato o rigettato l’esistenza di una associazione o di una correlazione tra malattia parodontale materna e rischio aumentato di aborto spontaneo, parto prematuro e basso peso alla nascita, evidenziando per la maggior parte una associazione positiva. I batteri responsabili della malattia parodontale producono una varietà di mediatori infiammatori chimici come prostaglandine, interleuchine, TNFa, ed endotossine che sarebbero implicati nella patogenesi dei citati esiti avversi della gravidanza. Sono state considerate e valutate diverse ipotesi per spiegare l’associazione:

  • I microorganismi orali e i loro prodotti citotossici possono essere diffusi all’organo materno fetoplacentare, causando o potenziando una risposta immunitaria inappropriata o una risposta materna e/o fetale che provoca gli esiti avversi;

  • La malattia gengivale e la patologia della gravidanza possono essere coesistenti in relazione a un fattore sistemico di predisposizione ad un eccesso di risposta infiammatoria sistemica, determinato geneticamente o epigeneticamente.

Nel 2010 veniva fornita la prima prova umana che Fusobacterium nucleatum, specie batterica originata dal biofilm parodontopatogeno sottogengivale della madre e traslocato alla placenta e al feto, era in grado di provocare un evento infiammatorio acuto che portava alla morte endouterina del feto.

Le cure

La prevenzione e il trattamento delle gengiviti e delle parodontiti prima, durante e dopo la gravidanza possono migliorare la salute orale delle gestanti e degli individui in età perinatale. Nonostante non vi siano consistenti prove scientifiche per dimostrare che la terapia parodontale durante la gravidanza possa ridurre il rischio di esiti avversi della stessa, l’esecuzione di cure dentali nella gestante non ha evidenziato un aumentato rischio di complicanze per la gravidanza stessa; la diffusione sistemica di microbi orali patogeni durante le attività di pulizia professionale dei denti non costituisce un potenziale pericolo, essendo, comunque, un evento normale durante lo spazzolamento dentale e la normale masticazione. Posporre il trattamento di gravi infezioni orali può essere, al contrario, causa di diffusione sistemica di batteri patogeni o di progressione dell’infezione fino al coinvolgimento sistemico con possibile influenza fortemente negativa sul buon andamento della gravidanza.   Gestire la salute del cavo orale può quindi determinare dei benefici sostanziali per la dentizione (la gravidanza è spesso la prima occasione di perdita dentaria o d’infiammazione avanzata per chi nel futuro avrà una diagnosi di parodontite), per la tua salute in genere visti i rapporti fra salute orale e salute sistemica e potrebbe diminuire il rischio di complicanze della gravidanza. Questo anche grazie all’assoluta sicurezza per la madre ed il bambino del trattamento non chirurgico che può essere effettuato in gravidanza.